venerdì 4 aprile 2025

L'atleta britannico Ben Connor rinuncia agli Europei di corsa su strada a causa del contributo personale che gli atleti devono pagare

Una notizia curiosa arriva dalla Gran Bretagna. Il mezzofondista Ben Connor, convocato per rappresentare il suo Paese agli Europei di corsa su strada ha rinunciato alla partecipazione.
Da quanto risulta dal suo post su Instagram che riportiamo sotto (la traduzione è quella offerta dal social, i puristi chiudano un occhio), la Federazione anglosassone chiede ai suoi atleti un contributo per la trasferta. 

Ben Connor non ne fa un problema di costi, ma di principio, l'unica discriminante per far parte di una squadra nazionale dovrebbe riguardare i risultati da raggiungere e non le possibilità economiche. 
Quello delle classi sociali è un tema molto sentito in Gran Bretagna basti pensare ai film di Ken Loach che hanno così bene rappresentato la classe operaia e le difficoltà ad emergere. 
Lo sport dovrebbe andare oltre a questo, soprattutto per i ragazzi più giovani, dove conta l'impegno e il talento e meno il conto in banca,  anche se il problema di far quadrare i bilanci tocca anche le Federazioni sportive. 


"Dopo un paio di anni davvero duri e avendo in precedenza rappresentato la Gran Bretagna ad ogni livello attraverso strada, pista e XC iniziando da junior fino ai Giochi Olimpici di Tokyo, non vedevo l'ora di indossare un'altra canotta GB ma purtroppo ho rifiutato la mia convocazione per il Campionato Europeo di corsa su strada - Sono in salute e sono tornato in allenamento completo dopo Siviglia e ho alcune gare in agenda che inizia questo fine settimana in Irlanda, ma volevo fare chiarezza sul perché ho rifiutato la selezione...

I BA chiedono un contributo importante per gli atleti che fino a pochi giorni fa era un importo sconosciuto e, sebbene la federazione inglese si sia offerta di sovvenzionare questo per i suoi atleti, ritengo che sia sbagliato.

Rappresentare il proprio paese è un privilegio e nell'atletica si guadagna attraverso un processo di qualificazione, che pur non sempre perfetto, dà a tutti le stesse possibilità di ottenere la selezione. Rappresentare GB non dovrebbe discriminare chi può o non può permettersi di pagare. Venendo da un contesto di classe operaia non mi piace che si stabilisca la potenziale precedenza dove le persone, specialmente gli atleti junior del futuro, non abbiano le stesse opportunità di sviluppo o competizione a causa delle finanze.

La corsa (soprattutto su strada) è lo sport di partecipazione di massa più alta nel Regno Unito e chiediamo il meglio di pagare per rappresentare questo Paese su una scena internazionale. Vorrei che ci fosse più trasparenza e onestà sullo stato delle finanze dei nostri organi dirigenti e su come viene gestito il nostro sport affinché questa sia la posizione."

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