L'appuntamento del sabato pomeriggio con la pallacanestro in chiaro nei primi anni 90 era un must per gli appassionati della palla a spicchi, ma anche per chi come chi scrive aveva il "fuoco sportivo" ardere nelle vene. Era il tempo delle gloriose V nere e per contrasto alla società più blasonata bolognese istintivamente in cuor mio tifavo per la Fortitudo, ma oggi è il giorno del ricordo di quella voce, quella di Franco Lauro che nel pomeriggio è stato trovato morto, forse un infarto, nella sua casa romana.
Aveva 58 anni, in Rai dal 1984, oltre al basket era la voce del calcio con la conduzione di 90° dal 2008 al 2014 oltre ad aver commentato 8 olimpiadi, una invernale e 6 mondiali di calcio. Nella mia memoria però resta il volto e la voce che chiamava la "Mosca atomica" Pozzecco o "L'airone di Kranj" Gregor Fucka, tanto per citarne alcune. La capacità di affibbiare soprannomi e di crearli in base a delle caratteristiche che restano nel tempo è una capacità di pochi, una dote non comune che rende speciale e memorabile il lavoro di un giornalista.
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Giornalista davvero serio, preparato, garbato e, soprattutto, mai di parte. Mancherà davvero tanto!
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