domenica 27 gennaio 2019

Una storia per non dimenticare, quella di Lilli Henoch. 27 gennaio, il giorno della memoria

Domenica 27 gennaio, una giornata intensa dal punto di vista sportivo tra gare podistiche locali, la manifestazione internazionale del Cross dei Cinque Mulini, mezze maratone nazionali ed estere, ma il 27 gennaio è soprattutto la Giornata della Memoria.

Giornata che viene ricordata in diversi modi dai media o con commemorazioni presso le Sinagoghe o ancora con eventi sportivi come la Run for Mem di Torino.

Bio Correndo la vuole ricordare raccontando la storia di un'atleta tedesca di origine ebrea, una delle tante che è stata travolta dalla furia nazista e che dopo aver conquistato medaglie per la sua nazione si è vista rinnegata fino a finire in un campo di concentramento. 

In realtà Lilli Henoch non era una delle tante, è stata un'atleta a tutto tondo, un talento sportivo completo. 
Lilli già da bambina dimostrò una propensione all'atletica leggera tanto da costruirsi da sola una pedana per il salto in lungo, a 20 anni entrò a far parte del prestigioso Berliner Sport Club dove si dedicò a diversi sport, divenne capitano della squadra di pallamano, membro della squadra di Hockey con cui vinse il campionato di Berlino del 1925 e quello nazionale del 1926.

Ottenne diversi record mondiali nel lancio del disco e del peso e vari titoli nazionali nel salto in lungo. 
Nel 1926 vinse il titolo mondiale con la staffetta 4x100 e sempre nello stesso periodo  completò gli studi come insegnante di educazione fisica. 
E' stata un'atleta che ha regalato notarietà all'atletica leggera femminile, non solo tedesca, ma un'esempio di emancipazione femminile per tutte le donne e le atlete. 

Il 18 gennaio 1933, pochi giorni prima della nomina di Adolf Hitler a Cancelliere del Reich divenne Presidentessa della sezione femminile di atletica leggera, nello stesso anno, però a causa delle leggi ariane Lilli fu costretta a uscire dal Berliner Sport Club, ma non si arrese e continuò a praticare atletica leggera nei club per ebrei, non le importava di non essere più nota o di non poter accedere alle Olimpiadi, ma solo di perseguire la sua passione.

Negli anni 40 le condizioni di vita di Lilli e della sua famiglia peggiorarono drasticamente, non c'era più alcun spazio per gli atleti ebrei e per gli ebrei in generale. Nel 1942 venne deportata nel ghetto di Riga e poco tempo dopo prelevata con la sua famiglia e fucilata. Niente più medaglie per lei, niente riconoscimenti per le sue vittorie,  ma nemmeno una tomba dove ricordarla. Lilli come molti altri ebrei è finita in una fossa comune vicino a Riga.

Lilli è solo una dei tanti ebrei che il nazismo ha cercato di cancellare, ma finchè ci sarà qualcuno che ricorderà uno di loro nulla sarà perduto.



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