Appuntamento classico del mercoledì con le pillole di Fulvio Massa. Considerazioni, aspetti importanti e momenti di confronto su aspetti importanti del nostro mondo. Walker, Runner, Trail Runner. Non perdetevi questo e gli altri appuntamenti!
Tutto questo nell'esperienza, nello studio e nella passione di Fulvio Massa. Per saperne di più e dove trovarlo:
Tutto questo nell'esperienza, nello studio e nella passione di Fulvio Massa. Per saperne di più e dove trovarlo:
Per conoscere in modo approfondito un essere umano che corre, è necessario valutarlo in tutte le sue forme, statiche, dinamiche e metodologiche.
ANALISI
DELLA CINEMATICA DELLA CORSA
Costituisce
l'osservazione e la misurazione di tutta la dinamica della corsa con l'analisi
dei dettagli che caratterizzano il podista. Sinteticamente la chiameremo la
postura della corsa e si compone di molte variabili che nel complesso
definiscono la tecnica della corsa.
•
frequenza
Per
“frequenza” intendiamo il numero di movimenti completi compiuti nell’unità di
tempo e nel caso specifico della corsa questo valore risulta dipendente sia dal
numero dei passi che dal tempo considerato. La si può misurare contando gli
appoggi effettuati in un minuto.
Un
maratoneta di buon livello riesce a produrre una ampia falcata e tenere una
frequenza di appoggio vicina alle 180 battute al minuto, mentre un maratoneta
di livello più basso ha generalmente una frequenza minore.
Naturalmente ad una frequenza di appoggi più
alti corrisponde un minore tempo di contatto del piede al suolo e quindi un
miglior rendimento del gesto in generale. La frequenza è un parametro correlato
alla distanza e alla velocità; parlando
di atleti di alto livello, la frequenza in un 5.000 metri sarà maggiore
rispetto a quella di una maratona. Considerando questo abbassamento spontaneo
della frequenza all'allungarsi della distanza, è chiaro che in un atleta di
livello più basso la diminuzione della frequenza può portare ad un ritmo di
corsa veramente lento. Una corsa ad alta frequenza è generalmente una corsa che
sfrutta ampiamente la reattività e l'agilità mentre una corsa a bassa frequenza
è generalmente una corsa più pesante e potenzialmente più in grado di procurare
microtraumi e questo lo possiamo testare su noi stessi, provando a simulare una
corsa o dei saltelli a piedi uniti, accentuando una esecuzione a bassa
frequenza e una esecuzione ad alta
frequenza; sarà facilmente percepibile l'impatto differente dato dalle due
modalità e potremo capire la forza d'urto ascensionale che viene provocata
dalla esecuzione a bassa frequenza. La frequenza ideale è quella che consente
di ottimizzare la globalità del gesto portando ad esprimere il ritmo ideale per
un dato tipo di atleta considerando le sue caratteristiche antropometriche e il
suo grado di allenamento.
•
ampiezza del passo
E'
costituita dalla distanza tra due appoggi consecutivi. E' rilevabile con un
metro, quando si corre su una superficie piana e regolare e si possono lasciare
delle impronte, ad esempio con le scarpe bagnate o sporche, oppure con
determinati strumenti di valutazione come sofisticati treadmill o sistemi
integrati con fotocellule. L'ampiezza del passo è strettamente correlata alla
lunghezza anatomica degli arti inferiori e anche alla loro capacità di
esprimere forza durante il gesto della falcata. Il prodotto dell'ampiezza per
la frequenza determina la velocità della corsa e quindi è evidente che una
ampia falcata riesce a coprire una buona quantità di spazio. Per dare una idea,
Usain Bolt durante una prova di finale di 100 m riesce a tenere una ampiezza
media del passo di circa 2,77 metri! E' chiaro che stiamo parlando dell'attuale
campione del mondo di velocità e lo porto ad esempio proprio per sottolineare
che questa falcata è il frutto della sua considerevole altezza (1,96m) e della
sua potenza esplosiva. Un altro parametro che influisce sull'ampiezza del passo
è la rigidità coxo femorale in quanto riduzioni di mobilità impediscono una
ampia apertura; per lo stesso motivo le retrazioni muscolari dei flessori della
coscia inducono ad un gesto di ampiezza ridotta.
APPROFONDIMENTO
LA
RELAZIONE TRA FREQUENZA E AMPIEZZA
E'
chiaro che questi due parametri influenzano in modo determinante l'aspetto
meccanico della corsa in quanto ne rappresentano lo sviluppo lineare ed è
altrettanto chiaro che le correlazioni tra queste due grandezze sono
veramente molto strette. La velocità della corsa è data dal prodotto
Frequenza per Ampiezza infatti in termini matematici se corro con una falcata
di 2 metri per 180 passi al minuto percorro 360m in un minuto. Fino a
distanze brevi, che corrispondono ai 100 o ai 200 metri lineari è consentito
mantenere molto alte le due variabili, quasi la corsa fosse rappresentata da
una sequenza di balzi in avanti, poi, con l'aumentare della distanza da
percorrere le cose devono essere riviste e ampiezza e frequenza cominciano a
variare in stretta correlazione, in funzione dell'affaticamento. In linea di
massima sono variabili che dipendono da diversi elementi.
fattori intrinseci:
• altezza e peso dell'atleta
• preparazione atletica di base
• capacità di espressione e mantenimento
della forza
• capacità di restituzione
elastica
• economia globale del gesto e
tecnica
fattori estrinseci:
• la distanza da percorrere
• il tipo di superficie
Il
rendimento ottimale è dato dalla capacità di mantenere più alti possibile i
due valori, in relazione alla distanza da percorrere e al tipo di fondo.
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tempo di contatto
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