Paolo Ravioli, dopo aver raccontato su Bio Correndo la sia 100 km di Asolo, oggi propone quella delle Alpi. Un atleta con i km nel DNA!
“Una 100km a mente fredda!”
Di
solito scrivo report o post a caldo, questa volta invece mi sono preso due
settimane per scrivere la mia prima esperienza alla 100 km delle Alpi :
Torino-Foglizzo.
Partiamo
dall’inizio: la Torino – Saint Vincent arriva a Foglizzo??? Sicuri?? Allora ci
iscriviamo!!! Sì, perché i programmi erano altri, ma l’arrivo di una 100 km a
Foglizzo ha cambiato i ns piani. Foglizzo per me è una seconda casa, mi sono
trovato bene subito e non potrò mai smettere di ringraziare gli amici che la
organizzano e chi mi ha invitato. Perché la 4 Giorni Internazionale di Foglizzo
è qualcosa di più di una corsa, una vacanza, un appuntamento, è speciale! Basta
avere voglia di provare ed è difficile non rimanere affezionato alle persone
che conosci in soli 4 giorni.
Così
mi sono preparato a dovere per l’appuntamento del 7 ottobre, percorso facile mi
ripetevo, sì, ma sono pur sempre 100 km, meglio stare attenti. Sono arrivato
alla corsa preparato, ma poco riposato dalla settimana lavorativa e ho mangiato
poco il giorno prima della corsa, tuttavia non mi sono preoccupato più di
tanto.
Grazie
agli organizzatori abbiamo potuto dormire a Foglizzo e trasferirci a Torino in
pullman al sabato mattina. Partenza ore 8 da Piazza Castello: ci sono tanti
amici, saluti, qualche battuta e alle 10 in punto si parte. Il percorso si
snoda tranquillo da Torino verso Leinì, Agliè, Alice Superiore e poi si torna
indietro verso Foglizzo, passando da Fiorano Canavese, Loranzè, Caluso.
Per
quanto riguarda la mia gara, partiamo sui 6’ al km io, Lele (Emanuele
Bottiroli) e Pier (Pierlugi Pozzali), mentre Lucia (Lucia Giordani), Carolina
(Carolina Gatti), Delia (Delia Costantini) e Barbara (Barbara Bertarelli) erano
già avanti (alla fine gran tempo per tutte!). Al 30° km cominciamo ad avere
problemi: chi di energie, chi di gambe e ci separiamo… Io cerco di andare
avanti tenendo il ritmo, ma al 45° km le gambe si induriscono, soprattutto i
quadricipiti… Penso e provo a scioglierle, dopo aver recuperato lo zainetto con
i vestiti per la notte al 55° km si scende e arrivo al 61° km, rallento e mi
raggiunge Matteo (Matteo Maggioni) che conoscevo tramite face book e avevo
visto ad alcune gare. Camminiamo e incontriamo un altro Matteo (Matteo Simone)
e insieme corriamo una quindicina di km. Purtroppo sono troppo in difficoltà e
mi stacco perché hanno un passo migliore ed è giusto che corrano verso il
traguardo. Ormai i quadricipiti sono quasi completamente contratti e faccio
fatica a camminare, ma continuo lo stesso in fondo penso sempre che arriverò a
Foglizzo e magari mi passa… Non è così facile, perché avevo anche accarezzato
l’idea di fare un buon tempo e invece non era più possibile; poco male serve
come esperienza (dovevo mangiare di più, ma davvero: correndo tanto, ho
consumato più energie del previsto). La cosa più piacevole è stato trovare gli
amici di Foglizzo ai ristori: saluti e sorrisi sono stati un piacere!!!
Tra
gli altri che corrono, arrivano Luisa (Luisa Betti) e Michelangelo
(Michelangelo Costanzo): ci eravamo visti intorno al 40° km e poi io ero andato
avanti. Corrono con un buon passo e non riesco a seguirli. Però Costanzo ha
avuto una crisi per il freddo e così all’85° km ci siamo trovati a correre
insieme o meglio è stata Luisa a farmi correre gli ultimi 15 km a ritmo
sostenuto (lei che arrivava dalla 12 ore alla Lupatotissima e dalla 6 ore
dell’Adriatico) oltre a chiacchierare (cosa quasi impossibile per me che ero al
palo…). Le gambe erano dure, pensavo scoppiassero, ma la compagnia ha fatto la
differenza e ho una favore da restituire con piacere.
Dopo
Caluso, conoscevo il percorso e non vedevo l’ora di arrivare per fermarmi…
Tagliato il traguardo raggiungo la sala polifunzionale: Lucia era già pure
docciata, io non riesco neppure a piegare le gambe e a togliermi le calze. E’
stata dura, ma alla fine mi sono divertito, non avevo mai corso una 100 km così
velocemente e il mio personale l’ho migliorato.
L’ho
sottovalutata (può succedere ancora dopo quasi 50 ultra? Sì), perché era una
corsa “facile”, a mente fredda non lo è stata e mi è servita da lezione… non si
finisce mai di imparare.
Faccio
un riepilogo sulle cose positive e negative, perché mi sembra doveroso:
-
Ristori:
il numero è sufficiente, aggiungerei solo un ristoro con pasta o brodo al 50° o
55° o 60° Km perché lo ritengo utile e necessario in una corsa di questo tipo
- Punto di cambio al 55° km è un po’ presto per molti ed è giusto per altri: un altro punto di cambio al 75° km, in caso di emergenza, sarebbe utile (per i più veloci soprattutto, che non sfruttano quello al 55° km)
- Percorso: bello, a me è piaciuto guardare le Alpi dalla pianura e salire verso Alice Superiore e correre nel Canavese, ma purtroppo alcuni tratti al buio sulle strade si sono rivelati, a mio parere, pericolosi per chi corre e per chi guida. Partire alle ore 8 farebbe guadagnare 2 ore in più di luce e meno persone correrebbero di notte.
- L’arrivo a Foglizzo è stato un incentivo a partecipare per molti di noi che adorano il paese ed è stata un’occasione per farlo conoscere a tanti
- Bene il pasta party finale e la sala polifunzionale con spogliatoi, docce e brandine per riposa fino al giorno dopo.
- I bari: ci sono tanti punti di controllo con i giudici lungo il percorso, eppure c’è chi si ingegna per infrangere le regole… c’è stato un solo squalificato alla fine, segno che la sportività esiste, basta ricordarsi.
- Punto di cambio al 55° km è un po’ presto per molti ed è giusto per altri: un altro punto di cambio al 75° km, in caso di emergenza, sarebbe utile (per i più veloci soprattutto, che non sfruttano quello al 55° km)
- Percorso: bello, a me è piaciuto guardare le Alpi dalla pianura e salire verso Alice Superiore e correre nel Canavese, ma purtroppo alcuni tratti al buio sulle strade si sono rivelati, a mio parere, pericolosi per chi corre e per chi guida. Partire alle ore 8 farebbe guadagnare 2 ore in più di luce e meno persone correrebbero di notte.
- L’arrivo a Foglizzo è stato un incentivo a partecipare per molti di noi che adorano il paese ed è stata un’occasione per farlo conoscere a tanti
- Bene il pasta party finale e la sala polifunzionale con spogliatoi, docce e brandine per riposa fino al giorno dopo.
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