Il capitano non può abbandonare la nave quando il naufragio è presunto o palese. MAI. Non serve una regola scritta ad imporlo ma è una precetto universale.
In tutti gli ambienti, dallo sport alla vita in genere, chi si assume il ruolo di leader deve saper gestire il successo e la sconfitta, ma soprattutto deve assumersi le proprie responsabilità conoscendo a priori le possibili conseguenze del proprio operato.
Tutti abbiamo seguito le vicende catalane dove c'è stato un referendum non autorizzato dal governo spagnolo con un esito scontato. Meno scontata la reazione di Madrid con l'uso della forza nel giorno delle votazioni. Nelle chiacchiere da bar ho sempre detto che in questa vicenda hanno sbagliato tutti. Barcellona per non aver voluto trovare una forma diversa del muro contro muro e Madrid per la forza usata.
Una storia complicata, la cui analisi spetta a chi ne capisce, ma qui si parla di Condottieri, di Uomini che fanno la storia e che si immolano per un principio e per un credo, quello che smuove le montagne.
La dichiarazione di indipendenza di Puigdemont ha chiaramente portato alla reazione della magistratura, con la denuncia per ribellione, sedizione e malversazione, il che significa il reale rischio ad una condanna a decenni di carcere. Reati gravissimi e i rischi erano chiari fin dall'inizio di questa sfida al governo centrale spagnolo.
Bene, è di queste ore che proprio Puigdemont, proprio il Condottiero, proprio colui che avrebbe voluto scrivere delle pagine nella storia europea, è scappato in Belgio per sottrarsi alle sue responsabilità. Sì, proprio così è scappato! Se non fosse una vicenda seria ci sarebbe da ridere:" Secessione... ma io scappo, fatti vostri"! Ora cosa rimane al popolo catalano? La delusione di aver perso. Sì, perchè comunque vada a finire per colpa dell'ex uomo simbolo, i catalani hanno perso. Traditi dal loro trascinatore.
Non si lascia il proprio popolo nel caos, soprattutto se a creare i presupposti di oggi è proprio chi ha deciso di scappare.
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