Tempestivamente, forse più di quanto previsto, è arrivata la comunicazione ufficiale dell'oro al comasco Francesco Puppi. L'inconveniente, se così si può dire, è che la medaglia e la cerimonia di premiazione avverrà in Polonia a giugno del 2018 in occasione della prossima rassegna iridata di specialità.
L'ingiustizia
E' ingiusto però. La vittoria, una medaglia importante (quella di Puppi lo era già), un riconoscimento dato a distanza di mesi o addirittura di anni è qualcosa che lascia l'amaro in bocca. Questo volevo già scriverlo quest'estate in occasione di numerose medaglie mondiali e olimpiche assegnate dopo un tempo medio lungo per la squalifica successiva di atleti che con prestazioni falsate dall'uso di sostanze dopanti avevano primeggiato.
Vincere una gara, una medaglia importante e avere subito il riscontro con quel misto di gioia e fatica è qualcosa di impareggiabile. Il momento di stordimento in cui si vive una emozione grande forse anche senza rendersi bene conto dell'importanza di quel che si è fatto, è perso per sempre.
Grande onore al neo campione mondiale di corsa in montagna lunghe distanze Francesco Puppi che meritava tutti gli applausi e festeggiamenti quel 6 agosto. Il torto più grande che è stato fatto al giovane comasco è stato quello di averlo privato dell'emozione della vittoria sul campo gara. Ecco perchè chi scrive continua ad essere intransigente sull'argomento #nodoping
Francesco Puppi oro mondiale
Foto di copertina: Corsa in montagna
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