domenica 27 agosto 2017

Mayweather - McGregor la grande sfida. Ci siete cascati?

Un anno circa per arrivare all'incontro di questa notte a Las Vegas fra il pugile americano Floyd Mayweather e il lottatore (MMA) irlandese Conor McGregor.
Se questo fosse un contenitore pugilistico non ci sarebbe bisogno di tanti preamboli. La storia è arci nota e da osservatore è stata mediaticamente interessante e ci sono cascato con entrambi i piedi nella trappola targata Usa.

Mayweather classe 1977 è il campione per eccellenza. Campione del mondo in 5 categorie diverse di peso, ritiratosi imbattuto, il tabellino dice 49 vittorie. Zero sconfitte. 26 prima del limite. Non un record assoluto ma certo uno dal pugno pesante e dall'integrità fisica sovraumana. Come spesso capita ai grandi si ritira, rientra e si ritira ancora.

E poi c'è Conor McGregor. Irlandese di Dublino fino al midollo. Le caratteristiche morfologiche non ingannano, è proprio uno dei figli di San Patrizio! E' anche lui, nella sue specialità, un campione con all'attivo diversi titoli. Gradasso quel che basta per essere amato o odiato.

Qual è il nesso fra un pugile e un lottatore, dove si incontrano un professionista in pensione e uno ancora in attività? Sulla strada del denaro, quello che solo la macchina organizzativa a stelle strisce riesce a produrre grazie allo spettacolo che sono in grado di creare intorno all'evento.

A novembre parte la sfida. Quella fatta di parole, proclami, insulti, sbeffeggi in pieno stile film americano, ma questo non è un film questa è la realtà dove milioni di persone vengono attratte, ma dove soprattutto i milioni di dollari sono a otto zeri!

Mayweather 200.000.000 - McGregor 100.000.000

La sfida è sul ring, l'irlandese che sfida l'americano in un incontro di pugilato. 11 anni di differenza, ma soprattutto la minor attitudine a combattere solo con i guantoni per McGregor contro il monumento del pugilato mondiale anche se vicino agli anta.

Due le correnti di pensiero. Mayweather lo stende nei primi 15" dell'incontro. La seconda. Non lo colpisce seriamente per non mandare tutti a casa anzitempo al T Mobile Arena. Qualche fan di McGregor c'è, ma ci crederà seriamente in una chance di vittoria?

L'avvicinamento all'incontro prosegue come è iniziato, come se i due fossero due acerrimi nemici e come se si trattasse di un regolamento di conti e non di un match di pugilato. Il rito della pesata non racconta nulla di nuovo, anzi se non si fosse sfiorata la rissa lo spettacolo ne avrebbe risentito, era nel copione. Parola più parola meno.

Questa notte il match. 10 riprese per arrivare il kot subito dell'irlandese ormai senza più difese e colpito a ripetizione forse anche in modo non troppo violento. Stupore per la tenuta di McGregor alla sua prima da pugile, anche se qualche dubbio che Mayweather abbia voluto portare l'incontro più in la possibile senza affondare quando ne aveva l'occasione rimane. Poco importa. Ha vinto lo spettacolo, hanno vinto i due sul ring con le loro borse milionarie.

Ed io ci sono cascato a piè pari

Sono rimasto abbacinato dai proclami, dalle uscite istrioniche, dal modo di fare quasi da ganster, da tutto quello che è stato ingegnato perchè il mondo intero si svegliasse o accendesse la tv per essere on line il 26 agosto e che ne seguisse i passi nei lunghi mesi di avvicinamento. Per quanto bruci sono cascato nella rete mediatica della pubblicità aggressiva, per quanto credevo di esserne immune sono stato colpito dal virus luccicante americano quello dove lo spettacolo è tutto e lo sport è il contorno.

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