I 1000 metri in acqua sono troppi per chi come Marta ha nel suo tallone d'Achille il segmento natatorio in virtù anche del fatto che fin'ora le distanze affrontate nei grandi eventi erano inferiori se non dimezzate. Esce 4^ con 3' di svantaggio dall'americana Holly Henry, oltre 2' dalla sudafricana Bridget Theunissen, poco più di 60" anche dalla australiana Kelsey Griffith.*
Si sale in bici, ancora best lap per l'americana, i valori in campo non cambiano. L'alessandrina con i colori della Nazionale Italiana è ancora 4^ e il gap aumenta. Si posa la bici e si inizia a correre. Sembra destinata alla medaglia di legno, quella dal sapore amaro.
La possiamo immaginare agonisticamente furente nell'azione di corsa. Il podio sembra ormai distante, troppo distante, non per la Menditto.
Le prime non si vedono, tengono a piedi anche se perdono qualcosa, ma l'australiana si avvicina, si avvicina, si avvicina, manca poco e il sorpasso nella volata finale significa medaglia di bronzo mondiale!!!
Straordinaria la frazione a piedi. Miglior crono fra le atlete in gara in 25'18". 2 minuti e 38" secondi guadagnati e rimontati alla Griffith, un minuto recuperato all'americana e due alla sudafricana.
* Chiaramente errato il tempo a nuoto, corrette invece le frazioni in bici e di corsa
Un terzo posto sudato e lottato fino all'ultimo centimetro!
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Autocarrozzeria a Casale Monferrato, attività di un Runner!
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