La notizia è ormai non più di attualità e la celebrazione del terzetto da 8 mt in una finale è storia. I siti specializzati vi diranno che è la prima volta che accade che tre atleti raggiungano la misura over8 in una competizione indoor italiana, mentre è già accaduto in altre edizioni all'aperto. Vi diranno anche che la successione dei salti è stata entusiasmante con un'incertezza che si è protratta fino all'ultimo salto.
Su Bio Correndo
Quello che trovate su qui a distanza di 24h è l'emozione per un risultato non prevedibile alla vigilia, un risultato che, dopo quello di Yeman Crippa, da fiducia ad un movimento che da troppo tempo è depresso e relegato a grandi ma singoli acuti. Regala anche un sorriso e un moto di rivalsa per un atleta, Andrew Howe, che si è ritrovato vice campione del mondo giovanissimo senza riuscire poi a concretizzare una carriera che sembrava spalancata verso l'Olimpo. Tre salti che mettono in crisi i detrattori della nostra federazione e mettono in luce le qualità e la forza dei nostri giovani e meno giovani atleti
Una serie di salti che quantificare sulla bilancia dell'importanza progettuale è difficile da verificare oggi, ma che certamente da ieri sposta la lancetta verso una soglia d'attenzione diversa.
Ecco il podio del salto in lungo ad Ancona:
Marcell Jacobs, 8,06
Filippo Randazzo, 8,05
Andrew Howe, 8,01
Foto: Colombo/FIDAL
Alle 15:10 la finale degli 800 con Machmach
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