Sabato 9 gennaio mio fratello Ivo ed io abbiamo partecipato
al trail dei due comuni a Dronero, versione invernale della stessa gara che si
svolge in periodo estivo.
Dopo l’esordio, non proprio felice, del trail di Fossano
volevo cogliere un’altra occasione per avvicinarmi a questo modo molto diverso
di affrontare la corsa e l’appuntamento di Dronero cascava a fagiolo.
Ritrovo alla periferia di Dronero, all’inizio della Valle Maira nella” provincia
granda” presso il centro sportivo con ampi parcheggi e spogliatoi per cambiarsi
e per le docce post gara.
Visto l’orario è fatto obbligo di avere la lampada frontale,
che, dopo mezz’ora dal via, dato alle 17, si rende indispensabile;
l’organizzazione della gara è a cura della Dragonero, e, ad un primo impatto ,
colpisce la presenza massiccia di atleti della squadra di casa, che poi faranno incetta di premi.
Pronti via e si inizia , dopo qualche centinaia di metri, a
salire sui sentieri dei boschi sopra Dronero, salita continua e tuttavia corribile
nella sua interezza, che in 10 Km circa
porta al punto più alto del percorso, sopra il paese di Montemale ( il
“secondo” comune del trail), si scende per un km circa fino al centro di
Montemale dove è allestito un ristoro solido e liquido e dove è stato fissato
il solo cancello orario della gara a due ore.
Memore della cotta presa a Fossano ho affrontato la salita
non a tavoletta, scelta giusta, visto che mancavano, dalla vetta, ancora 8 km
di discesa tra i sentieri a lato della strada asfaltata che collega Dronero a
Montemale con alcuni tratti di asfalto; per chi come me si allena tra le risaie
e per fare un po’ di salita e discesa va sul cavalcavia è stato opportuno
conservare un po’ di energie per la discesa che ammazza le gambe come poche.
Poco prima di scollinare ha iniziato a scendere qualche
goccia , forse un po’ ”solida“ per l’altitudine, ma divenuta, scendendo ,
pioggia vera e propria.
All’arrivo comodissime le docce a non più di dieci passi,
poi premiazioni e cena del podista.
Per quello che mi riguarda, vista la mia poca esperienza col
trail, è stato bello vedere, man mano che la luce scendeva , accendersi le pile
frontali e vedere davanti e dietro, durante la lunga salita, il serpentone di
faretti; scene sicuramente abituali per chi pratica i trail di lunghissima
percorrenza con ampi tratti notturni, ma non per i pivelli del trail come il
sottoscritto.
Nota decisamente positiva: costo di iscrizione di 12 euro,
con omaggio ad ogni iscritto di una busta beauty case , un paio di guanti e
buono per la cena ( primo piatto – molto abbondante – e dolce); rapporto qualità
prezzo decisamente OK!
Altro aspetto positivo, forse il più importante dal punto di
vista sportivo, l’aver cambiato “aria” ed avere partecipato ad una gara di
livello medio alto; sono convinto che sia estremamente utile gareggiare ogni
tanto fuori dal nostro circondario, possibilmente in gare “di livello”.
Il primo motivo è squisitamente turistico, si scoprono posti
nuovi e questo non fa mai male; nello specifico per i partecipanti al trail di
Dronero è stato possibile pernottare in un albergo convenzionato a Montemale a
prezzi davvero molto ma molto convenienti, quindi l’occasione di una due giorni
in valle Maira non me la sono lasciata scappare.
Il secondo motivo è sportivo-psicologico-educativo, e cioè
serve a tenere sotto controllo un male molto diffuso tra i podisti amatori come
noi, quello che io chiamo “sindrome di Baldini”…. Mi riferisco all’illusione
che inevitabilmente si rischia di vivere dopo qualche gara nel nostro ambiente
in cui le gambe sembrano girare bene ed otteniamo qualche buon risultato; si
inizia a pensare di essere Baldini….. Partecipare
ad una gara con molti atleti forti fuori dalla nostra zona aiuta a riprendere
il giusto rapporto con la realtà e a capire che Baldini ha vinto un’Olimpiade e
tanto altro mentre davanti a noi ne sono arrivati davvero tanti…. E la
“sindrome” si ridimensiona.
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